mercoledì 27 febbraio 2013

Mobile Suit Gundam Unicorn 1


Tratta da una omonima serie di romanzi, Mobile Suit Gundam Unicorn è una tra le più recenti incarnazioni di questo celebre brand: si tratta di una serie di Ova, prodotti creati per essere distribuiti direttamente sul mercato dell’home video, uscita nel 2010 in Giappone ed ancora in corso di svolgimento.
Le vicende sono ambientate nell'anno spaziale U.C. 0096, in una fase di tregua nella decennale guerra tra la Federazione Terrestre e le colonie spaziali di Neo Zeon. Purtroppo anche la nuova pace sembra decisamente fragile: non ancora dome, infatti, le colonie tentano di recuperare un misterioso manufatto noto come “Scrigno di Laplace”, che dovrebbe fornire un vantaggio decisivo nella guerra con la Federazione. Nella vicenda finiscono coinvolti Audrey Burn, una giovane ragazza decisa a fermare il conflitto e lo studente Banagher Links, che entra fortunosamente in possesso di un nuovo e potente modello di Mobile Suit, il Gundam Unicorn...
Da rilevare come l’ambientazione U.C. (Universal Century) collochi questa serie nella cronologia principale di Gundam, quella sviluppatasi direttamente dalla serie del 1979.



La percezione del protagonista
Una premessa innanzitutto: Unicorn è solo il primo di una serie di film destinati a rinverdire i fasti di una delle saghe più longeve ed amate dell'animazione nipponica, e si colloca temporalmente subito dopo due capisaldi imprescindibili come la prima serie televisiva e il film più celebrato, Il contrattacco di Char.
Dunque questo primo capitolo è forzosamente introduttivo e gli stessi produttori ammettono di essere consapevoli del fatto che lo spettatore seguirà eventi per il momento del tutto incomprensibili, che verranno svelati solo negli episodi successivi. Il vostro redattore è dunque ben consapevole che un'opera concepita il tal maniera possa venire giudicata solo dopo la visione di almeno 2 o 3 capitoli, perciò mi concentrerò solo sul punto chiave di questa prima uscita, vale a dire la presentazione del protagonista, Banagher Links.
Banagher all'apparenza è un normale ragazzo di 16 anni, che vive sulla colonia spaziale di Industrial 7 e studia presso un prestigioso istituto tecnico: solo che invece di pensare a divertirsi come i ragazzi della sua età sente che nella sua vita manca qualcosa. Quel "qualcosa" sarà Audrey Burne, bella e misteriosa ragazza a cui il protagonista salva la vita. L'incontro tra i due è il classico esempio di sceneggiatura sbagliata, che riesce a rovinare già in partenza tutte le premesse "realistiche" di questo Gundam Unicorn.
Narrerò la cosa in un paragrafo a parte per preservare chi tra i lettori non voglia spoiler di alcun tipo, ma preciso che la scena si svolge ad inizio film e conoscerla in anticipo non rovina nulla, a mio avviso.


Ma dai...
Audrey Burn è una ragazza che sa il fatto suo: appena atterrata sulla colonia di Industrial 7 si sta avviando verso la sua meta usando uno dei tanti tunnel di collegamento, salvo finire in una zona priva di gravità e precipitare (lentamente) verso il lontano suolo. Un pericolo mortale per chiunque transiti in quella zona, lasciata insensatamente aperta e senza protezioni.
Nel frattempo Banagher è con i suoi compagni di scuola e unico tra tutti nota la ragazza in difficoltà. In un'epoca in cui l'umanità viaggia per lo spazio, costruisce colonie, astronavi e mobil suit, verrebbe da pensare che la cosa migliore da fare in quel momento sia estrarre il proprio telefonino spaziale e dare l'allarme. Banagher non la pensa così, ritenendo un'idea migliore scappare via senza dire nulla a nessuno, per entrare in una zona con tecnici ed operai sempre senza dare l'allarme e rubare un veicolo quasi a secco di carburante per partire al salvataggio. Un incosciente scavezzacollo o un incommensurabile idiota con un ego smisurato? Personalmente opto per la seconda ipotesi, il che svilisce fin da subito la percezione del protagonista.
L'errore degli sceneggiatori è evidente, sarebbe bastato pochissimo per rendere la situazione credibile: Audrey poteva finire in pericolo a seguito di un qualche incidente, Banagher poteva già trovarsi in zona e a bordo del veicolo per una qualche commissione. La scena sarebbe stata simile, ma la percezione del personaggio del tutto diversa, in positivo.
Non è purtroppo l'unico cedimento della sceneggiatura. Poco dopo vedremo il prode Banagher prevalere nelle arti marziali contro tre soldati addestrati, senza alcun tipo di spiegazione su come ciò sia possibile.
Ciliegina sulla torta, nel 2010 (anno in cui questo primo capitolo è stato rilasciato) ci troviamo ancora alle prese con anime in cui i protagonisti si innamorano al primo sguardo, o peggio, con Banagher che vagando a caso in una base segreta scopre un nuovo modello di Mobil Suit, ovviamente potentissimo, con il quale è da subito in grado di competere con il miglior pilota avversario, Marida Cruz. Potrebbe trattarsi di un omaggio alla serie classica, ma l'impressione è che ci si trovi piuttosto di fronte all'incapacità degli sceneggiatori nipponici di andare oltre certi stereotipi ormai triti e ritriti.



Spettacolo per gli occhi
Nulla di quanto detto sopra rovina completamente la visione di Mobile Suit Gundam Unicorn, tuttavia un tale sfoggio di superficialità inficia le ambizioni di un prodotto che pare volersi rivolgere ad un pubblico adulto, salvo presentare situazioni inverosimili, degne di un pubblico di ragazzini. A questo punto sorge la curiosità di scoprire se la serie di romanzi da cui questi Ova sono tratti presentino le medesime banalità.
Terminata questa lunga disamina, va comunque riconosciuto come tutto il resto della storia appaia ben più interessante, il mistero e gli intrighi sviluppatisi attorno al mistero dello scrigno di Laplace invoglino la visione dei successivi episodi.
Dove questo primo episodio dà il meglio di se è però nel comparto tecnico: animazioni sempre ottime, spettacolare resa visiva degli scontri spaziali e un uso quasi sempre impeccabile della computer grafica, fanno di questo primo Ova una vera gioia per gli occhi, specie se goduto nella sua versione in alta definizione.
Di ottimo livello appaiono anche la colonna sonora e il doppiaggio italiano.



Scheda dvd

Giappone 2010, 50 minuti, 7 episodi attualmente previsti, 6 rilasciati

Caratteristiche tecniche
Formato video: 16/9 MPEG-4 AVC 1080p
Formato audio: giapponese e italiano Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: italiano

Contenuti speciali
- Trailer italiano
- Trailer di altri prodotti Dynit

Scheda Blu-Ray

Caratteristiche tecniche
Formato video: 16/9 MPEG-4 AVC 1080p
Formato audio: giapponese e italiano DTS-HD Master Audio 5.1 ch 24bit
Sottotitoli: italiano

Spettacolare blu-ray per questo Gundam Unicorn, che sfrutta appieno le capacità del supporto grazie anche all'assenza di extra che gli rubino spazio, oltre alla relativa brevità dell'episodio. Impeccabile anche il comparto audio, che valorizza in special modo gli scontri tra mobile suit...

Contenuti speciali
- Trailer italiano
- Trailer di altri prodotti Dynit

L'edizione qui recensita è la 1st Press Edition: limitatamente a questa prima tiratura (non limitata) l'edizione è impreziosita da una slipcover in cartone e da una card metallizzata raffigurante il Gundam Unicorn, che mancheranno in un'eventuale ristampa. Oltre a questo c'è da segnalare la presenza di un libretto a colori con informazioni su personaggi e mobil suit, e interviste allo staff, che compensa in parte la quasi totale assenza di extra all'interno del disco, limitati al trailer italiano.

il 27 febbraio 2012

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